Questa sala è dedicata agli artigiani della terra: gli agricoltori.
Un diorama offre ai nostri occhi una veduta che ci porta nelle ampie distese del Campidano dedicate alla coltivazione del più prezioso dei cereali: il grano.
“In tutta la Sardegna, il carro a buoi è sempre stato a sole due ruote e trainato da una coppia di buoi. E’ stato il principale mezzo di trasporto usato nel lavoro agricolo in Sardegna. La proprietà di almeno un giogo di buoi e di un carro era anche il primo passo e il primo segno di un’ascesa verso la situazione di coltivatore più o meno autonomo.” (
Giulio Angioni ,1975)
Sullo sfondo i campi di grano e la ricostruzione di una delle fasi di lavoro successive alla mietitura e trebbiatura.
In primo piano un carro tradizionale proveniente da Pozzomaggiore risalente agli anni venti del Novecento, è uno splendido esemplare in legno di castagno con ruote a 12 raggi in legno di quercia dipinto.
Sulla sinistra una giovane donna, in abito tradizionale giornaliero della zona del Sulcis-Iglesiente, si avvicina al carro portando dentro un cesto le vettovaglie per i lavoranti. Un uomo di mezza età e un ragazzo caricano sul carro dei sacchi di grano, indossano abiti da lavoro di foggia comune e diffusa in ambito nazionale ed europeo. Ai piedi del carro una brocca e una roncola. Alle pareti si possono osservare alcune foto d’epoca corredate da didascalie.
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