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"GUIDO COSTA, FOTOGRAFIE DELLA SARDEGNA NEL PRIMO NOVECENTO"

Guido Costa, fotografie della Sardegna nel primo Novecento
Dove e quando: Olbia, Sala EXPO. Dal 13 luglio al 31 agosto 2018
Organizzatore: Istituto Superiore Etnografico della Sardegna
Collaboratori: Deamater, Comune di Olbia

Dal 13 luglio al 31 agosto 2018 il piano terra del palazzo Expò di Olbia ha ospitato un' importante mostra allestita con l’obiettivo di accrescere l’offerta culturale della città: "Guido Costa, fotografie della Sardegna nel primo novecento".
Il fondo oggetto della mostra prende il nome dall’autore delle immagini, Guido Costa, nato a Sassari nel 1871, e morto nel 1951 a Cagliari, dove trascorse gran parte della sua vita. Cresciuto in una famiglia di vasti interessi culturali (il padre era Enrico Costa, noto scrittore e studioso della Sardegna),di professione insegnante di inglese, fu anche giornalista pubblicista, conferenziere e fotografo dilettante.

La raccolta fu trasferita all’ISRE a seguito dell’istituzione dell’ente, assieme al patrimonio del Museo del Costume, dall’Assessorato Regionale al Turismo che l’aveva acquistata dagli eredi alla fine degli anni Sessanta.
E’ costituita da centoventisette negativi in bianco e nero su lastre di vetro e su pellicola al nitrato, del formato prevalente di cm. 13x18, con quattro esemplari di cm. 9x12. I negativi erano stati acquisiti privi di elementi utili alla loro catalogazione (eccetto diciotto esemplari di cui tre datati 1916).
Pur in assenza di datazioni esatte per la maggior parte delle immagini, le analisi e le ricerche svolte consentono di ascriverne la produzione alle prime tre decadi del Novecento.
Si tratta di un nucleo diversificato di immagini, di un’ampia rappresentazione di donne, uomini, paesaggi, attività, eventi che riguarda tutta l’isola, da Cagliari e il Campidano ai territori dell’interno, fino alla parte settentrionale dell’isola.
Un corpus rappresentativo dell’attività di Guido Costa fotografo, tanto più importante dal momento che il complesso della sua produzione è andato disperso.
Anche per questo motivo si è deciso di presentare integralmente la raccolta, comprese alcune immagini ripetitive o con una messa a fuoco non perfetta, una inquadratura imprecisa o una luce non indovinata.
In generale, tuttavia, le fotografie di Costa denotano una cultura visiva e una sensibilità compositiva straordinarie, accompagnate da sicura padronanza del mezzo e della tecnica.
Della raccolta, l’archivio dell’ISRE non possiede alcuna stampa d’epoca; quelle esposte nella mostra e presentate in cornice, pertanto, sono stampe realizzate per l’occasione dai negativi originali con procedimento chimico fotografico tradizionale.
Le gigantografie che hanno caratterizzato la scenografia dell’ esposizione sono invece stampe digitali.
L’allestimento, che ha occupato tutto il piano terra del palazzo Expó, ha seguito una sequenza tematica (ritratti maschili e femminili, luoghi, attività, oggetti ecc.) accompagnata da didascalie (multiligue).
La pubblicazione che ha accompagnato la mostra presenta le immagini seguendo un itinerario ideale che parte da Cagliari e termina al nord con l’isola di Caprera.
Nella prima parte viene presentata una ampia selezione di tavole a tutta pagina e talvolta a doppia pagina.
Segue una sezione strettamente catalografica in cui le immagini sono descritte nei dettagli e con i dati tecnici, sotto forma di scheda, accompagnate anche da brevi brani tratti da testi di Guido Costa ad esse attinenti per tematica.