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Nuoro, Museo Deleddiano: la cucina
Nuoro, Museo Deleddiano: la cucina
Si accede attraverso un edificio adiacente alla casa che ospita la biglietteria, i servizi e il bookshop. La visita si snoda attraverso i tre livelli dell'abitazione, segnati da una scala centrale, continuando nel cortile e nel giardino.

I sala – L'ambiente sociale e culturale nuorese
Nella prima sala si mostrano immagini e testi relativi all'ambiente sociale e culturale nuorese manoscritti originali e oggetti appartenuti alla scrittrice, tutti antecedenti al 1900, anno delle nozze, seguite dal trasferimento a Roma.

II sala – La vita familiare e culturale del periodo romano
La seconda sala è dedicata alla vita familiare e culturale negli anni della permanenza a Roma, protrattasi fino al 1936, anno della morte.
Su grandi pannelli è possibile percorrere alcune delle tappe più significative della vita della scrittrice fino all'assegnazione del Premio Nobel. Due vetrine espongono oggetti personali e documenti originali.
Una speciale apparecchiatura multimediale permette agli utenti disabili di "visitare" l'intero museo attraverso le immagini prodotte da telecamere orientabili posizionate in tutti gli ambienti.

III sala – La cucina
La cucina è ricostruita sulla base del romanzo autobiografico Cosima con arredi e suppellettili d'epoca ed è variamente connotata, nell'arco dell'anno, per la presenza di alimenti freschi che vengono sostituiti in relazione al variare delle stagioni e alle principali cadenze calendariali.

IV sala – La dispensa

La dispensa, ricostruita sulla base del romanzo autobiografico Cosima, era un ambiente chiuso alla frequentazione abituale dei membri del nucleo familiare. Oltre la porta chiusa a chiave venivano custodite le provviste di base per l'alimentazione della famiglia. Grano duro per la preparazione mensile del pane bianco e integrale, orzo per il pane destinato alla servitù e ai lavoranti stagionali. In vari contenitori legumi secchi e frutta di stagione. Su varie canne sono sospesi, corone di fichi secchi, grappoli d'uva e lunghi teli di lana e lino usati per la panificazione.

V sala – Il premio Nobel
La sala al primo piano a destra, originariamente la camera dei genitori di Grazia, è dedicata al premio Nobel: due vetrine espongono il diploma e la medaglia originali del Premio; alcuni pannelli recano immagini della premiazione e brani tratti dal discorso ufficiale pronunciato durante la cerimonia e il banchetto serale. Su un grande monitor scorrono fotografie e filmati che rievocano la visita della scrittrice a Stoccolma e gli anni di massima fortuna.

VI sala – Nuoro, Atene dei sardi
Sempre al primo piano, ma a sinistra, la stanza un tempo riservata agli ospiti è intitolata a Nuoro Atene dei Sardi. Sono esposte alcune opere dei più illustri artisti nuoresi contemporanei della scrittrice accompagnati da brevi note biografiche e immagini: Francesco Ciusa, Antonio Ballero, Giacinto Satta, Sebastiano Satta, Priamo Gallisay, Pasquale Dessanay.

VII sala – La camera di Grazia
Carattere ricostruttivo ha anche l'allestimento della camera da letto della scrittrice, collocata all'ultimo piano, ispirato alle descrizioni di alcuni romanzi di natura autobiografica. In questa stanza il tempo si è idealmente fermato ai giorni precedenti le nozze con Palmiro Madesani, celebrate l'11 gennaio 1900, cui segue la partenza da Nuoro.

VIII sala – La stanza della memoria

Nella stanza che una volta era dei fratelli di Grazia, l'allestimento propone una sorta di "soffitta" della memoria. Come i ricordi vanno e vengono senza una logica apparente, indifferenti alla sequenza storica e alle connessioni spazio temporali, così, in questo ambiente, riaffiorano una quantità di documenti, oggetti personali, libri, fotografie, lettere e tante altre cose che veicolano la riemersione casuale di eventi, persone, circostanze.

IX sala – Verso Roma
Quest'ambiente e quello successivo, in origine utilizzati come cantina, tendono ad estraniare il visitatore dal contesto architettonico della casa per condurlo a Roma, dove la scrittrice ha vissuto dal 1900 al 1936, anno della sua scomparsa. Un grande schermo proietta brani di film tratti dalle opere della scrittrice e immagini legate alla sua vita nella capitale e in generale nella penisola.

X sala – La casa romana e lo studio
Dietro una porta a libro automatica si apre la sala dedicata allo studio romano della scrittrice, presentato in un contenitore che rimanda all’atmosfera di un interno borghese del primo Novecento: pavimento in parquet, carta da parati, lampadario ornato di nappine, tenda di velluto. Per arredare lo studio della sua nuova casa in Via Porto Maurizio la scrittrice commissionò i mobili esposti in questa sala alla Ditta Fratelli Clemente di Sassari. Lo studio fu realizzato tra il 1912 e il 1913.

Gli spazi esterni
Nel piccolo cortile triangolare selciato, sotto un porticato, un grande pannello descrive la storia e le caratteristiche dell'abitazione; quest'ambiente mette in comunicazione la via Deledda con l'ampia corte interna, ombreggiata da due querce secolari, che nella stagione estiva ospita varie manifestazioni culturali. Una serie di panchine e di colonne-libreria, con libri di Grazia Deledda e di altri autori a disposizione del visitatore, invitano alla lettura e alla sosta.

Galleria fotografica
  • Prima sala dedicata all'ambiente culturale e sociale nuorese alla fine dell'Ottocento
  • La seconda sala dedicata agli anni della permanenza a Roma
  • La cucina
  • La dispensa
  • Lo studio
  • La camera da letto
  • Interni del museo