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SIEFF 2008

SIEFF
La Giuria Internazionale del SIEFF 2008, composta da Beate Engelbrecht (IWF, Gottinga) Nasko Kriznar (Università di Lubiana), Judith MacDougall (Centre for Cross- Cultural Research della Australian National University, Canberra), Antonio Marazzi, (Università di Padova), Rossella Ragazzi, (Università di Tromsø), ha attribuito il Premio Grazia Deledda per il miglior film a: “LOSERS AND WINNERS” di Michel Loeken e Ulrike Franke, Germania 2006, per la complessa elaborazione e approfondita ricerca durata oltre un anno con la quale si è rappresentato un episodio del moderno processo di globalizzazione capace di rendere un conflitto controllato tra operai e industriali tedeschi e cinesi, evitando al tempo stesso una polarizzazione emozionale che avrebbe oscurato le logiche delle parti.
Premio per il miglior film di autore sardo a: G.I.O.C. Gioventù Operaia Italiana Cattolica di Marina Anedda, Italia 2008, per l’attenta etnografia con la quale viene documentata la perdita di un’eredità culturale nel suo svolgersi, capace di comunicare un forte senso di empatia con la comunità di Stampace.
Premio per il film più innovativo a: ROOM 11, ETHIOPIA HOTEL, di Itsushi Kawase, Giappone 2007, per l’esplorazione antropologica e l’intervento cinematico minimalista in grado di creare un’interfaccia fra lo spazio della camera e il mondo esterno di bambini di strada etiopi.
Il quarto dei premi previsti dal Festival (per il miglior film prodotto e ambientato in paesi del Mediterraneo) è stato assegnato dalla Giuria composta dagli studenti del workshop di antropologia visuale promosso dall’ISRE che ha preceduto la rassegna: Maria Jesus Cueva Mendez, Monica Dovarch, Susan Ecca, Elena Moreddu, Antonio Maria Pusceddu, Domenico Sergi, Petar Veljacic. Il Premio è stato attribuito ex aequo a: “Vjesh / Canto”, di Rossella Schillaci , perché “attraverso una positiva combinazione di materiali audiovisivi, ed una attenzione particolare a specifiche soggettività femminili, il film problematizza in maniera articolata il carattere performativo e simbolico di certi fenomeni socioculturali inquadrando le pratiche canore tradizionali nelle dinamiche di mutamento locale ed extralocale”; e al film di produzione israeliana “Yoel, Israel and Pashkavils” di Lina Chaplin, con la seguente motivazione: “attraverso l’osservazione ravvicinata di due contesti familiari e di due figure diversamente posizionate nel medesimo spazio pubblico, il film fornisce un quadro articolato delle dinamiche conflittuali interne al mondo ebraico nel contesto israelo – palestinese”.
Alla conclusione della manifestazione il Direttore del Festival, Paolo Piquereddu, ha ancora una volta ricordato il senso generale del fare cinema etnografico e dell’attività dell’antropologo e dell’etnografo cui si riferisce l’Istituto. Vale a dire l’attivazione di un dialogo e di una relazione di simpatia e di partecipazione con persone di luoghi lontani caratterizzati da culture e valori sociali diversi. Il Festival celebrerà con un programma speciale la sua quindicesima edizione che si terrà dal 18 al 25 settembre 2010