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Giuseppe Biasi

Roma, Complesso del Vittoriano dal 02/10/2001 al 04/09/2001. Promossa dal Comune di Roma, dalla Presidenza della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con Ilisso Edizioni e l'Istituto Superiore Regionale Etnografico.

La mostra retrospettiva del pittore Giuseppe Biasi, punta del panorama artistico sardo della prima metà del XX secolo, raccoglie una selezione di 80 opere, in massima parte dipinti a olio, molti dei quali di grande formato. L'esposizione intende riscoprire il contributo più largo e internazionale dell'opera dell'artista, che, grazie al sodalizio intellettuale con lo scultore Francesco Ciusa e il pittore Filippo Figari, con i letterati Salvator Ruju e il Premio Nobel Grazia Deledda, della quale illustrò numerose novelle, riuscì ad attuare l'inserimento della Sardegna nel quadro culturale della modernità europea. Cosi' come Paul Gauguin, ma anche con quanti ai primi del 900 guardarono interessati all'arte primitiva africana, Biasi si rese artefice di un'immagine d'esportazione lucida e coerente, sollevando la Sardegna da una dimenticanza atavica.

Biasi ridisegnò l'isola come paradiso esotico, terra selvaggia e affascinante, scenario di segni e forme dalla potente forza arcaica, simile a quell'immagine che i Balletti Russi andavano in quegli anni affermando in tutta Europa. La cura scientifica della mostra e i testi in catalogo sono degli storici e critici dell'arte Vittorio Sgarbi, Giuliana Altea e Marco Magnani.