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SANTEROS. Musica e religione nella cultura afrocubana

Santeros
Tipologia: giornata di studi
Dove e quando: Nuoro, Liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta”- auditorium dell'ISRE “Giovanni Lilliu”, 15/11/2016
Organizzatore: Istituto Superiore Etnografico della Sardegna
Collaboratori: Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Associazione Spaziomusica di Cagliari.
A cura di: Marco Lutzu, Etnomusicologo (Università di Cagliari)

Il 15 novembre 2016 si è tenuta a Nuoro, presso il Liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta” e l'auditorium dell'ISRE “Giovanni Lilliu”, una giornata di studi dedicata alla musica e alla religione nella cultura afrocubana, nel corso della quale si sono svolti un workshop di percussioni, una conferenza, la proiezione di un documentario e un concerto.
Le diverse attività sono state incentrate sulla Santería (o Regla de ocha), religione afrocubana nata dal sincretismo tra il cattolicesimo dei colonizzatori spagnoli e i culti politeistici degli schiavi yoruba deportati dall’Africa occidentale. Nei riti della Santería svolgono un ruolo di primaria importanza il canto e la musica, in particolare i tamburi sacri batá. Tali strumenti possono essere suonati esclusivamente dai membri della casta sacerdotale degli omo Aña, ovvero ‘figli di Aña’, dal nome della divinità che si crede viva al loro interno. Il canto e i complessi ritmi dei tamburi danno vita a fenomeni di possessione che i santeros interpretano come la discesa sulla terra degli orichas, le divinità che popolano il moltiforme pantheon della Santería.

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