Tessili e gioielli
Collezione Cocco
La raccolta di tessili della Collezione Cocco è costituita da 731 pezzi provenienti dalla Sardegna centro meridionale ed in particolare da Arbus, Busachi, Desulo, Decimoputzu, Gonnosfanadiga, Gonnosnò, Guspini, Laconi, Meana, Monastir, Nuragus, Nuraminis, Pabillonis, Pimentel, Samatzai, Sanluri, Senorbì, Serramanna, Serrenti, Silius, Simala, Soleminis, S. Gavino Monreale, S. Giusta, S. Nicolò Gerrei, S.
Sperate, Tertenìa, Tuìli, Vallermosa, Villamassargia, Villanovafranca e Villasor. Alcuni manufatti sono stati anche reperiti e in qualche caso appositamente commissionati dal collezionista in paesi della Sardegna settentrionale come Ittiri e Ploaghe, noti per il pregio delle loro produzioni.
Le categorie oggettuali sono quelle tipiche delle lavorazioni al telaio tradizionale orizzontale presenti in altre importanti raccolte sarde: coperte (fressádas, fánugas), copricassa e copritavolo (cobericàscia e coberibàngus), copricuscini (cabidalèras), ornamenti per letto (ingirialéttus) strisce ornamentali (facciàdas), tovaglie (tiàllas), asciugamani (asciuttamànus, tiallòras) presine (calapingiàdas), bisacce (bértulas), collari per animali (gutturádas, cannáccas).
Gioielli
La Regione Sardegna acquistò dal giudice Cocco anche una raccolta di 1266 gioielli prevalentemente in argento. Le esigue informazioni in merito si ricavano dal testo della perizia e dall’allegato catalogo degli argenti redatti nel 1953 dai quali risultano sporadiche indicazioni sull’arco cronologico di riferimento e sulla provenienza. Solo in tre casi si fa riferimento alla datazione (XVIII secolo), mentre a 12 manufatti si
attribuisce la provenienza: Ogliastra, S.Vito, Bono, Ittiri, Uri, Villasor e il Sulcis.
Questi gioielli documentano le più importanti e diffuse tipologie della tradizione popolare sarda legati all’abbigliamento, soprattutto festivo e femminile, con funzione specifica di accessori del vestiario o ornamenti della persona.
Recenti studi hanno approfondito le diverse valenze da attribuire a questi oggetti, che alla funzione pratico ornamentale aggiungono una forte valenza simbolica e di differenziazione sociale e, come nel caso degli amuleti, anche una funzione magico-protettiva.
La collezione presenta soprattutto bottoni, cinture, amuleti, rosari.La raccolta di tessili della Collezione Cocco è costituita da 731 pezzi provenienti dalla Sardegna centro meridionale ed in particolare da Arbus, Busachi, Desulo, Decimoputzu, Gonnosfanadiga, Gonnosnò, Guspini, Laconi, Meana, Monastir, Nuragus, Nuraminis, Pabillonis, Pimentel, Samatzai, Sanluri, Senorbì, Serramanna, Serrenti, Silius, Simala, Soleminis, S. Gavino Monreale, S. Giusta, S. Nicolò Gerrei, S.
Sperate, Tertenìa, Tuìli, Vallermosa, Villamassargia, Villanovafranca e Villasor. Alcuni manufatti sono stati anche reperiti e in qualche caso appositamente commissionati dal collezionista in paesi della Sardegna settentrionale come Ittiri e Ploaghe, noti per il pregio delle loro produzioni.
Le categorie oggettuali sono quelle tipiche delle lavorazioni al telaio tradizionale orizzontale presenti in altre importanti raccolte sarde: coperte (fressádas, fánugas), copricassa e copritavolo (cobericàscia e coberibàngus), copricuscini (cabidalèras), ornamenti per letto (ingirialéttus) strisce ornamentali (facciàdas), tovaglie (tiàllas), asciugamani (asciuttamànus, tiallòras) presine (calapingiàdas), bisacce (bértulas), collari per animali (gutturádas, cannáccas).
Gioielli
La Regione Sardegna acquistò dal giudice Cocco anche una raccolta di 1266 gioielli prevalentemente in argento. Le esigue informazioni in merito si ricavano dal testo della perizia e dall’allegato catalogo degli argenti redatti nel 1953 dai quali risultano sporadiche indicazioni sull’arco cronologico di riferimento e sulla provenienza. Solo in tre casi si fa riferimento alla datazione (XVIII secolo), mentre a 12 manufatti si
attribuisce la provenienza: Ogliastra, S.Vito, Bono, Ittiri, Uri, Villasor e il Sulcis.
Questi gioielli documentano le più importanti e diffuse tipologie della tradizione popolare sarda legati all’abbigliamento, soprattutto festivo e femminile, con funzione specifica di accessori del vestiario o ornamenti della persona.
Recenti studi hanno approfondito le diverse valenze da attribuire a questi oggetti, che alla funzione pratico ornamentale aggiungono una forte valenza simbolica e di differenziazione sociale e, come nel caso degli amuleti, anche una funzione magico-protettiva.
La collezione presenta soprattutto bottoni, cinture, amuleti, rosari.